Dream Strategy, costruzione di un desiderio

C’era una volta un pretesto, un tema di Maturità mal digerito da allievi e docenti, che si è trasformato in un gioco coinvolgente. Il gioco delle maschere, del “se fosse...”. Inventare, immaginare un personaggio, il suo mondo, le sue passioni. Attore che recita una parte scritta da noi, in cui proiettiamo un mondo immaginato, che vogliamo rassicurante, sempre uguale ai nostri sogni. La marca è il nostro personaggio, la trasposizione del nostro mondo oltre gli attributi fisici, verso sensazioni, emozioni e desideri. Nulla di più appropriato del cacao per trasferire il calore e la fisicità di una passione.
Il cacao è il medium di un discorso amoroso per Tita, il sostituto della sua passione per Pedro (L. Esquivel, Como agua para chocolate).
Il cacao demone di Bernarda disposta per amore di Judas, a tutte le prove (G. G. Márquez, Dell’amore e di altri demoni).
Il cacao che sconvolge e rinnova la vita a Lansquenet, grazie alla sensualità della simpatica Vianne (J. Harris, Chocolat).
Il cacao afrodisiaco di Isabel Allende e oggetto del desiderio nel ricettario “immorale” di Vázquez Montalbán (I. Allende, Afrodita) (M. V. Montalbán, Ricette immorali).
Il cacao misterioso nello sguardo inquietante e gelido di Isabelle Huppert (Merci pour le chocolat).
Il cacao allegro che nelle mani del signor Wonka si trasforma nel mondo fantastico dell’infanzia (Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato).
Questo territorio mentale, affettivo, costituisce il trampolino per un viaggio originale e originario nel mondo del cacao rappresentato dal marchio “Ciocodoc”.
In questo lavoro abbiamo preso in considerazione molti aspetti della comunicazione e del copy brief nella speranza di riuscire nell’intento, dare vita ad una nuova specie, il cacao delle origini, i nostri sogni.

Ora tuffiamoci in un nero, magico, caldo abbraccio di cioccolato!

il territorio

il marchio

copy strategy

il carattere di marca

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